Nel corso della prima fase della Prima Guerra Mondiale, le truppe tedesche attaccarono la Francia da nord, dopo avere invaso il Belgio (stato rimasto neutrale), aggirando quindi le postazioni di difesa predisposte dal governo di Parigi.
Nel 1917 lo Stato Maggiore dell'esercito italiano, dopo aver valutato la situazione militare e temendo che la Germania potesse attaccare il nostro paese invadendo la Svizzera (aprendo di conseguenza un altro difficile fronte per le nostre truppe, già duramente impegnate contro l'Austria-Ungheria), decise di fortificare le alture in prossimità del confine svizzero.
Vennero così costruiti bunker, casematte, trincee, strade militari, depositi di munizioni, batterie per l'artiglieria. Fortunatamente nessuna di queste fortificazioni è stata mai utilizzata; esse sono state abbandonate e sono rimaste vittima dell'incuria e dello scorrere incessante del tempo. Ciò non toglie che esse conservino un indiscutibile fascino e che consentano in più di un'occasione di ammirare lo straordinario panorama offerto dalla Pianura Padana, dalle Alpi, dalle Prealpi e dai laghi lombardi.
Per visitare le fortificazioni basta uscire dal paese e prendere la provinciale che sale verso i Sette Termini, chiamata Via Cadorna; superato il laghetto, una salutare camminata tra i boschi svelerà improvvisamente la presenza di un camminamento o di una batteria (ben conservate quelle situate presso il cascinale Pobia).
Una parte delle fortificazioni è stata recentemente ripulita per iniziativa della Comunità Montana "Valli del Luinese" e la Pro Loco di Montegrino Valtravaglia è intenzionata a valorizzare questa interessante testimonianza di un passato neanche troppo lontano.